Posata a Lonato del Garda la prima pietra del Laboratorio territoriale dell’occupabilità



Secondo appuntamento tecnologico in meno di una settimana a Lonato del Garda, che abbraccia il futuro partendo dalla scuola. Dopo l’inaugurazione della classe 3.0, sabato scorso alla primaria “Don Milani”, oggi (13 dicembre 2016) si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra delLaboratorio territoriale dell’occupabilità” (Smart Automation Innovative Laboratory o “FabLab”), che sorgerà all’Istituto di istruzione superiore “L.Cerebotani” di Lonato (ex Itis) in via Galilei. Un luogo di formazione e incontro tra scuola, giovani e aziende del territorio, bacino di sperimentazione tra vecchie e nuove professioni e di pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni (tecnologica, sociale e individuale), per una crescita delle aziende e un più immediato inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
La cerimonia si è aperta nell’aula magna dell’istituto Cerebotani con gli studenti di quinta superiore, per continuare presso il campo dove sorgerà il nuovo laboratorio e dove la prima pietra è stata benedetta dal parroco don Osvaldo Checchini, infine in municipio per la presentazione del nuovo corso di alta specializzazione post-diploma dell’Istituto tecnico superiore, ovvero un percorso parauniversitario unico in Provincia di Brescia.
Tra le varie autorità, erano presenti questa mattina a Lonato l’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea, il dirigente U.S.R. – Ambito territoriale di Brescia Mario Maviglia, il presidente della Provincia di Brescia Pierluigi Mottinell, il sindaco di Lonato Roberto Tardani, la vicepresidente di A.I.B. Education Paola Artioli e naturalmente il dirigente scolastico dell’istituto Cerebotani Vincenzo Falco.
Il laboratorio per l’occupabilità di Lonato è concepito come “uno spazio aperto al territorio per stimolare la crescita professionale, le competenze e l’autoimprenditorialità, coniugando insieme innovazione, istruzione, inclusione, anche attraverso la partecipazione di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori e imprese private”. Così si legge nel progetto che,  partecipando al bando nazionale del Miur, si è classificato 2° in Lombardia e 5° in Italia. Nella provincia di Brescia questo è l’unico laboratorio finanziato, con 750mila euro  da parte del Miur (Ministero istruzione, università e ricerca) e 230mila euro di fondi comunali, per un investimento totale di 980mila euro a beneficio di giovani, aziende, cittadini e territorio.
Valentina Aprea, assessore all’Istruzione della Regione Lombardia, si dichiara «molto soddisfatta di questa iniziativa che rimarca l’importanza dell’innovazione e di una scuola che è all’altezza dei tempi e delle sfide, una scuola che sa immaginare il futuro e garantire buona formazione e un buon lavoro. Regione Lombardia ha investito nella filiera professionale dell’Itis».
Perché Lonato? «Perché qui c’è stato un incontro di sinergie pubbliche e private in grado di favorire un percorso di sviluppo e piena occupazione».
20161213_110824Ai ragazzi presenti l’assessore regionale ha ricordato l’importanza «di studiare in azienda e lavorare a scuola e di impegnarsi per conseguire il diploma con il massimo dei voti».
«Siamo sempre vicini alle istituzioni scolastiche – ha detto Pierluigi Mottinelli, presidente della Provincia di Brescia –. L’Iis di Lonato raccoglie molti studenti bresciani, ma anche della vicina Provincia di Mantova e per questo ha bisogno di collaborazioni importanti per essere sempre più bacino di formazione e innovazione per giovani e aziende del territorio».

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